E’ un po’ come quando ci lasciamo inavvertitamente sfuggire l’attimo, il momento, quel ‘tempo giusto’ per ascoltare, connetterci, ricevere, ringraziare, rispondere, vivere. Quel tempo speciale per sentire la sacralità del qui e ora, in senso profondo, e non prendendo a prestito una scusa qualunque che ci energizzi per andare sempre avanti… Avanti dove poi?
Nel senso che ciclicamente tutto torna e si ripropone ed è straordinario che possiamo sempre salire su quel treno reale, parola da interpretare in tutti i suoi significati, che viaggia senza sosta e che costantemente passa per farci transitare felicemente connessi.
Di questa realtà sovrana siamo parte integrante ma talvolta non ci sembra perchè, frequentemente, guardiamo o stiamo dentro la vita da passeggeri inconsapevoli o al contrario da decisionisti con un unico focus.
C’è chi non sa dove sta andando e perchè, e chi si viaggia da direttore d’orchestra, magari scavalcando o servendosi degli altri. E allora, certe volte, l’esistenza la potremmo percepire come un tempo di occasioni perdute o una battaglia da condurre personalmente, costi quel che costi. Capita di chiederci se ne abbiamo il carattere, o le caratteristiche ‘adatte’, per questo mondo attuale che appare così complesso e competitivo, quasi una giostra impazzita dove stentiamo a ritagliarci un tempo sentito, vero e presente.
In realtà siamo dentro e parte di un meccanismo meraviglioso, basta solo accorgersene e assecondarlo, e per noi umani come per tutti gli esseri viventi di questo sistema, la Natura è sempre il riferimento più importante, potente e realmente regale.
In queste ore siamo nel tempo giusto, una buona occasione per celebrare un avvenimento importante per il nostro sistema solare: il Solstizio d’Estate. Senza voler farne un delirio mistico il semplice accorgersi dei ritmi cosmici, dando loro valore, attenzione e rispetto, può essere un prezioso punto di riferimento per viaggiare con intenzione e intensità nella grandezza e nella magia del Tutto.
Quell’universo che ci riguarda da vicino, che è questo spazio/tempo che abbiamo l’opportunità e l’onore di esistere.
Il Solstizio (dal latino ‘sol stat’, il sole che si ferma) d’Estate è il giorno più lungo dell’anno durante il quale c’è un momento – sabato 21 giugno alle ore 12.51 italiane – in cui il sole pare fermarsi, trionfante nel suo massimo splendore, prima di ricominciare il suo lento declino inverso.
Il solstizio quindi è un momento, si compie in un attimo. Una bellissima immagine anche simbolica del nostro esistere in simbiotico ritmo con la fonte di luce e calore che, unendosi all’acqua, crea e mantiene ogni forma di vita terrestre, momento per momento.
Cercando in internet si possono trovare molte indicazioni e notizie di feste e cerimonie del Solstizio d’Estate, che viene celebrato da migliaia di anni in tutto il mondo, e sono anche estremamente interessanti.
Ma il rituale più potente sarà quello che ci inventeremo per connetterci in Amore e piena intenzione a questo momento che pulsa e si compie e che possiamo fare nostro, farlo diventare noi. Semplicemente prendendoci il tempo di festeggiarlo in noi stessi, come parti senzienti, in accordo consapevole con il respiro del cosmo. Senza chiedere nulla, in pura accoglienza, lasciandoci riempire di luce, energia e nuova forza nella piena coscienza dell’istante di fusione con il Tutto. E’ tanto potente quanto commovente entrare in comunicazione diretta fluendo intenzionalmente tra il visibile e l’invisibile.
Esisterle e viverle è più importante che saperle le cose e le relative emozioni. Sperimentare personalmente la connessione è ciò che ci porta più vicino alla conoscenza di noi stessi e del Tutto nel quale siamo immersi, con sempre nuova e preziosa consapevolezza. E infinita gratitudine.
“Soltanto se si impara qualcosa con il cuore lo si possiede veramente.”
Carl Gustav Jung