Ho’oponopono e bambini – Mabel Katz

Avere dei bambini nei miei corsi di formazione è una delle cose migliori per me.

Ho così tante sincere conferme da loro, perché, come sapete, i bambini non mentono.

Il Dr. Ihaleakala ha sempre detto che è più facile insegnare a una sedia a fare Ho’oponopono che insegnarlo alla gente, perché la gente pensa (Intelletto). Stiamo sempre pensando, confrontando, progettando storie. Noi non siamo mai veramente presenti!

Beh, a quanto pare, è ancora più facile insegnare ai bambini.

Loro non complicano le cose con inutili ragionamenti né sentono il bisogno di “capire tutto” come noi!

Sapevate che, durante la pratica di Ho’oponopono, è meglio se ci addormentiamo? In questo modo non prendiamo il processo in modo personale! Vedete, la mente spesso si stanca per il troppo pensare. Tuttavia, il subconscio (il bambino interiore) non dorme mai, e questa è precisamente la parte con la quale vogliamo condividere queste informazioni.

Ho avuto così tante meravigliose esperienze nell’insegnamento della tecnica di Ho’oponopono ai bambini.

Non molto tempo fa, una mamma venne da me dopo una conferenza e mi disse che suo figlio voleva dirmi qualcosa. Il ragazzo aveva 8 anni, e disse: “Ho detto a mia mamma, ‘Grazie di portarmi.’ Ho intenzione di praticare questa tecnica così avrò meno problemi quando sarò grande.”Allora la mamma mi consultò per un problema che aveva. Voleva il mio consiglio. Così ho guardato il suo ragazzo e gli ho chiesto: “Che cosa diresti a tua madre?” E il ragazzo ha detto, “vorrei dirle di non preoccuparsi così tanto, di non prenderla così sul serio.” Poi ho detto alla mamma: “La prossima volta che hai un problema, chiedi a tuo figlio! ”

Tutti i bambini hanno così tante storie da raccontare quando tornano come partecipanti ripetenti.

Ci sono stati dei ragazzi in Romania che sono tornati da soli, perché i loro genitori non potevano esserci quel giorno. Questi bambini hanno insistito per venire, anche se i loro genitori non potevano esserci! Così i genitori hanno dovuto accompagnarli la mattina e venirli a riprendere alla fine del seminario.

In Argentina, una ragazza si avvicinò a me durante una pausa e mi chiese “Mabel, come fai a sapere così tante cose su Ho’oponopono? ” La mia risposta è stata: “Non lo so.”

E’ molto più facile lavorare con i bambini. Quando dico ai bimbi, “Basta dire ‘grazie’ e lasciarsi andare,” i ragazzi se ne vanno in giro per la stanza, saltano e corrono, ripetendo “Grazie”. Quando dico agli adulti di dire “Grazie”, gli adulti chiedono: “Come si dice Grazie per te?”, “Cosa devo dire? “, “Ho bisogno di sentirlo? ”

Stiamo sempre cercando di capire, ma non c’ è nulla da capire, e i bambini lo sanno.

L’anno scorso, quando sono andata a Caracas, in Venezuela, un bambino di 5 anni venne da me durante una delle pause e mi disse: “Sai Mabel, ho un amico che sta sempre piangendo perché vuole sempre quello che ho io. Nella vita, devi dire grazie per quello che hai. Non si può stare sempre alla ricerca di quello che hanno gli altri!”

Che lezione! Pensate ancora che i vostri figli sono qui per imparare? Che sia necessario dire loro cosa è giusto e cosa è meglio per loro? In realtà, essi sono il nostro guru e sono venuti per insegnarci. Sono qui per darci una possibilità in più.

Se non sappiamo ciò che è giusto per noi, come si facciamo a sapere ciò che è giusto per loro?

Quest’anno a Caracas, in Venezuela una mamma ha detto che suo figlio aveva cambiato idea e non voleva più partecipare al corso e quindi lo hanno portato a parlare con me il primo giorno.

Quando gli ho detto che lui non doveva stare necessariamente con noi, che avrebbe potuto semplicemente sedersi sul pavimento nel retro della stanza e giocare con i suoi giocattoli, ha accettato e ha detto che andava bene rimanere. Beh, ha finito scegliendo di sedersi in prima fila e non si è mosso dalla sedia per tutto il seminario (entrambi i giorni!). Il primo giorno è stato Ho’oponopono e il secondo giorno di frequenza Zero ®. Il secondo giorno, abbiamo lavorato per identificare i nostri talenti e le nostre passioni. Ha partecipato a tutti gli esercizi interattivi, sempre con gli adulti in qualità di partner. Alla fine, quando ho chiesto se qualcuno aveva qualcosa da condividere, è balzato in piedi dalla sedia parecchie volte per condividere con noi come stava facendo per a utilizzare gli strumenti del seminario per aiutare gli altri e cambiare il mondo. E’ stato stupefacente.

Ricordate: parlate ai vostri figli mentre dormono! Non dite loro che il giorno dopo, facciano i loro letti, mettano via i loro abiti, aiutino nelle faccende di casa e studino per ottenere buoni voti. Dite loro SOLO: “Io ti amo. Grazie per essere nella mia vita. “Anche se il bambino non è sveglio, parla con lui o lei quando sai che sta dormendo! Otterrai risultati migliori. E se si “deve” dire loro qualcosa mentre sono svegli, dite solo “Ti amo. Grazie per essere nella mia vita.”

Questo è tutto ciò che hanno bisogno di sentire.

Poi rilassatevi. C’è qualcuno che li conosce molto meglio e si prende cura molto bene di loro. Tu non sai davvero perchè i tuoi bambini sono venuti a fare questa esperienza in questa vita. Lascia che i tuoi figli siano i tuoi insegnanti.

Apprezza la loro esistenza e ciò che sono venuti a dare te, e tutti trarranno benefici incommensurabili.

Essere genitore potrebbe essere più facile di quanto si pensi e sicuramente più gratificante ed efficace se vi ricordate solo un paio di verità. Ogni volta che diciamo “Grazie” o “Ti amo” (anche solo mentalmente), invece di reagire, cercando di controllare, e preoccupandosi, si dà il via libera alla divinità per guidare e proteggere i nostri figli. Ricordate, Dio ha creato i vostri figli e sa ciò che è meglio per loro. Tu no.

La maggior parte delle frustrazioni dei nostri ragazzi derivano dal fatto che siamo così addormentati.

Non dite loro cosa fare. Date loro attenzione, ascoltateli. Che siano il loro vero io. Incoraggiate i vostri figli ad accettare se stessi.

I bambini felici non sono mai un problema per nessuno.

Quando siamo a posto, i nostri ragazzi sono a posto.

Mabel Katz

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Commenti

  1. Renzo

    In un libro di Raffaele Morelli ho letto che quando un adulto vuole trovare la migliore soluzione per risolvere un problema (soprattutto d’amore) dovrebbe chiederlo cosa fare ad un bambino. Più piccolo sarà il bambino migliore sarà la soluzione.

  2. daniela

    bellissimo…e mi commuove in modo particolare,proprio perchè ho due bambine….che a volte,con le loro parole,e le cose che fanno,mi hanno piacevolmente sorpresa….in particolare,proprio la più piccola…”inaspettatamente” ha parlato al mio cuore….quando più ne avevo bisogno…..c’è molto è vero da imparare da loro….e forse,quando c’è qualcosa dentro di noi che non va,loro avvertendo il nostro disagio…lo manifestano…invitandoci appunto a guardarci dentro…..grazie…molto bello questo articolo.Spero di saperne fare tesoro…e mi piacerebbe fosse approfondito ancor di più…Grazie ancora…..

  3. Luisanna

    Grazie a voi,questo articolo mi è piaciuto tanto, e sono tanto felice di sapere che tante persone portano avanti importanti lavori con i bambini che ci donano tanto con la loro semplicità e spontanieta. Sono consapevole che lavorare con loro sia un’esperienza stupenda, per questo penso che ognuno di noi debba fare del suo meglio affinchè questa grande delicatezza interiore rimanga pulita ed intatta il più possibile. Gesù diceva “Non entrerete nel regno dei cieli se non diventerete come bambini”……….. Penso che noi adulti abbiamo tanto da imparare da queste anime dolci , trasparenti e semplici.
    grazie vi amo

  4. morgana

    ….siete propio sicuri dell’innocenza dei bambini??????? sono pochi gli Angeli e molti i ‘diavoli’!!! faccio la bidella e vi assicuro che metà o più dei miei bambini sono….frutto di genitori assenti, figli di plystation, dove morire o uccidere è solo un gioco…, tanto poi si ritorna in piedi, come la..plystation!!!
    I pochi che rimangono…, quelli sono quello che dite voi, e allora è una meraviglia parlare con loro!!!!
    il mantra l’ho insegnato a molti bambini e sorridono quando…funziona!!!!
    grazie-mi dispiace dire ciò- perdono se …..-vi amo e grazie
    morgana

  5. loredana testa

    buona vita splendida creatura!!!! bellissima testimonianza <3<3<3 anche io uso ho-oponopono ma ho ancora qualche difficoltà coi miei figli di 22 e 17 anni…. 😉 grazie della variante, era proprio quello che ci voleva, non vedo l'ora di raccogliere fantastici risultati!!!!! grazie ancora <3<3<3

  6. Riccardo

    Semplicemente splendido………. troppo spesso ci preoccupiamo e per tutto senza però riflettere sul fatto che comunque i problemi in qualche modo si risolvono, se solo capissimo meglio non ci sarebbe bisogno d’altro.

  7. francesca

    grazie….. era quello che cercavo di leggere in questa serata….. nulla viene mai a caso…… E proprio vero dobbiamo imparare dalla dolcezza e l’innocenza dei figli. E’ icredibile il potere dell’amore e del ringraziare di tutto cio che si ha . un’altra pillola di saggezza.
    Grazie di cuore . Ti amo, Grazie

  8. marisa

    Grazie per quest’altra bellissima esperienza che avete condiviso con noi. Dagli angeli ai cuori dei bimbi puri e semplici ci stiamo dirigendo verso qualcosa che si è addormentato dentro di noi e bisogna risvegliare.. la semplicità, il lasciarsi andare e soprattutto affidarsi all’universo che ne sa più di noi.
    continuate a nutrire la nostra anima.
    grazie di cuore , vi voglio bene.
    marisa

  9. paula

    le vostre parole arrivano come acqua fresca quando ne ho più bisogno!GRAZIE
    ho una bambina di 9 anni che mi insegna tutti i giorni qualcosa di splendido, i nostri figli sono un dono prezioso e voi me lo avete rammentato! VI AMO!
    sarebbe bello potervi abbracciare tutti un giorno non solo virtualmente!

  10. Renzo

    L’altro giorno stavo facendo lavori di giardinaggio e c’era vicino, che mi seguiva e osservava, un mio nipote di 6 anni. Mi ha chiesto: “Ma a te piace di più fare l’insegnante o il giardiniere? Secondo me ti piace di più fare il giardiniere!”. Ha ragione!

  11. Venera

    sto vivendo una situazione che a momenti mi sembra drammatica, di quelle che se ti soffermi, respiri e ti chiedi “cosa posso fare?” ti senti il cuore impazzire, lo stomaco sottosopra, la paura come una grande signora che ti sovrasta. Sono entrata in contatto con questa pratica da pochi giorni. Ho cominciato a dire “MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, TI AMO” e mi sembra a tratti di toccare la pace.
    Io e una delle mie figlie stiamo vivendo una specie di “dramma” perchè non riusciamo a trovare la chiave di volta per aiutare l’altra mia figlia. Così oggi Le ho proposto di vederci per mezz’ora non le ho spiegato niente, le ho solo chiesto: Ti fidi di me? Lei mi ha detto “SI” Le ho detto “passo a prenderti alle 4” (mi aveva detto che aveva solo 30 minuti, reciteremo insieme MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, TI AMO.
    Voglio condividerlo con Voi perchè mi dà coraggio sapere che siamo insieme, un unico grande organismo che coopera per servire l’Universo.

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