Ho’oponopono: pesistica per l’Anima

Le esperienze delle persone con Ho’oponopono sono molto soggettive. Per esempio, dopo aver praticato questo processo per un po’, qualcuno può provare un po’ di pace, alcuni non sentono nulla, e qualcuno potrebbe notare che si sente peggio – almeno temporaneamente.

Data la nostra sensibilità differente, sono abbastanza facili da capire le prime due reazioni. Ma come ci si può sentire peggio con una pratica spirituale come Ho’oponopono? Come può essere?

Qualcuno si potrebbe anche spaventare qualcuno e smettere di praticarlo.

La mia esperienza è stata di tutte e tre le reazioni (così come per  altri) in tempi diversi.

Con questa pratica, stiamo adottando una visione del mondo che si differenzia dalla maggior parte delle altre culture: accettare il 100% di responsabilità per tutto ciò che si manifesta nella nostra vita. Per molti, questo è inaccettabile e non riescono ad andare oltre. Dopo tutto, come possiamo essere responsabili di cose che non abbiamo mai neanche pensato in questa vita? Afghanistan? Iraq? Fuoriuscite massicce di petrolio? I pazienti suicidi, o i malati terminali di cancro?

Noi non possiamo accettare di avere delle connessioni personali con niente di tutto questo, eppure Ho’oponopono ci dice che i nostri ricordi difettosi stanno alimentando questi eventi. Se è così, come possiamo sentirci nel riportare tutto questo marciume a galla?

Quindi, questo è un motivo per cui le persone potrebbero sentirsi “male” a causa della pratica di Ho’oponopono.

E’ interessante ciò che il Dott. Ihaleakala Hew Len dice spesso, cioè che quando siamo nati noi “siamo arrivati già con tutto”. Questo significa che fin dalla nascita, siamo carichi di ricordi ancestrali, forse anche universali, ricordi che è nostro compito (o opportunità) nella vita cancellare e  “pulire”. I ricordi più recalcitranti e noiosi derivano spesso dai nostri cari antenati. Questi possono apparire nel nostro presente e quindi manifestarsi nelle esperienze esterne – o li incarniamo dolorosamente noi stessi, manifestandoli nel modo patologico di reagire agli altri e alla vita.

Nel suo libro “Un Nuovo Mondo – Riconosci il vero senso della tua vita” Eckhart Tolle esprime un concetto simile che egli definisce il “corpo del dolore”: un modello involontario, automatico e ripetitivo che si manifesta come risposta emotiva che sembra identificarsi con tutto il nostro essere. Spesso siamo così immersi in questo “corpo del dolore” che non ci rendiamo conto di cosa sta succedendo veramente. Diventa come una sorta nebbia che permea e avvolge tutti gli aspetti della nostra vita, come se fossimo noi.

E i “corpi del dolore” possono interagire fra loro: possono supportare o addirittura alimentare l’altro – più o meno come  i ricordi in Ho’oponopono (la cui sede è l’archivio del nostro “Bambino interiore”) possono fare.

C’è da stupirsi che venire a conoscenza di queste cose antiche e potenti dentro di noi possa farci sentire un po’ deboli?

Fortunatamente però Ho’oponopono non ci lascia soli in questa situazione. Ci offre invece un metodo che ci riporta alla consapevolezza di chi siamo veramente (non i ricordi o i “corpi del dolore” mascherati da noi). La pace e la purezza di cuore derivano dal processo.

Ma la tensione come prima sensazione può essere intensa.

La mia amica e collega Dr. Lucinda Sykes ha recentemente condiviso una bella metafora con me. Un insegnante di meditazione dopo una processo di consapevolezza compiuto a Toronto, descrive i risultati della meditazione come se un piccolo germoglio verde cercasse di attecchire sul cemento. Il cemento potrebbe essere la “spazzatura” che sentiamo di dover ripulire, o anche le maschere che sentiamo di dover indossare per poter andare d’accordo con tutto il mondo. Oppure potrebbe essere i nostri pensieri e le opinioni, strato su strato su strato.

Gravare noi stessi con tutto questo ci allontana dalla nostra essenza naturale, l’io essenziale (il germoglio). La consapevolezza – prestare attenzione a quello che stiamo vivendo, momento per momento e senza giudizio o aspettativa – è un modo per riportarci a noi stessi. Il nostro verde germoglio potrebbe sembrare piccolo, ma è una forza vitale profonda e potente. Può essere fortificato con coerenza, praticando la consapevolezza.

Mentre parlava, non ho potuto fare a meno di pensare alla pulizia  di Ho’oponopono – soprattutto per le persone nuove alla pratica. Dopo tutto, stiamo intraprendendo un nuovo modo di affrontare la vita, quando facciamo questo. Anche se può in definitiva essere “Il modo più semplice” come Mabel Katz scrive così bene.

Una domanda per voi: quando qualcosa di nuovo sta nascendo nel vostro giardino, che cosa vedete per prima?

Il germoglio verde? No! Si vede un mucchietto di terra!

Che esperienze attraversa i germoglio prima di spuntare rompendo il terreno? Pressione? Dolore? Sforzo intenso? E’ come Atlante che regge la terra? Posso solo immaginare.

Per me, la pratica della pulizia di Ho’oponopono è così. Grazie, ti amo, gocce di rugiada, l’interruttore della luce, o l’applicazione di una miriade di strumenti di pulizia. Solo, non ho idea di tutto lo”sporco” (memorie, dati, ricordi, ecc) la mia Divinità, all’interno sta iniziando il sollevamento mente io faccio momento per momento la mia pulizia. Possono passare ore, giorni, settimane, mesi o anche eoni prima di vedere il sole – o rilassarsi in pace (rompere il terreno). Ma alla fine, questo avviene.

Il Dr. Hew Len ha anche detto: “Una volta che fate la vostra parte, la Divinità deve fare la sua parte (trasmutare le memorie in pura luce).” Il padre amorevole non ha voluto nessun altro modo.

Sono sempre stupita che pochi semi secchi possano trasformarsi in potenze di tale forza vitale – ma possono. Vi invito a provare questo nel vostro giardino. Procuratevi alcuni semi di frutti relativamente grandi, come il girasole, la zucca o il melone. (Suggerisco le piante più grandi in modo da poter realmente vedere i cumuli di sporcizia che stanno arrivando.) Li piantate in un determinato terreno, e l’annaffiate. Osservate ogni giorno. Si può essere  impazienti, ma non dissotterrerete i semi. 🙂 Pensate al vostro processo di pulizia Ho’oponopono come liberatore del vostro cuore puro… ma c’è un po’ di sporco di buttare via prima di tutto.

Anche se pratichiamo Ho’oponopono senza aspettative, non può far male avere un po’ di metafore visive di tanto in tanto!

Grazie, dottoressa Sykes, per lo spunto.

La pace inizia con me,

Pam Pappas

www.peacefuldoc.com

Se vuoi approfondire Ho’oponopono leggi Ho’oponopono La Pace comincia da te

VUOI PARTECIPARE AL PROSSIMO WEBINAR HO'OPONOPONO?

  ogni mese un webinar gratuito in diretta con una nuova meditazione guidata

New Graphic

ACCEDI ALLE INFO PER PARTECIPARE AL WEBINAR HO'OPONOPONO E AL VIDEO DELLA MEDITAZIONE GUIDATA

 Riceverai tutte le news e gli omaggi Ho'oponopono. Potrai cancellarti dalla Newsletter in qualunque momento con un semplice clic.

Commenti

  1. Rosanna

    Pratico ho-oponopono, anche se non in modo intensivo, ho comprato “La pace comincia da te” appena uscito il book, ho letto, ancora prima, i libri di Vitale, non mi rendo conto se ottengo risultati, sono sicura che in profondità facciano un bel lavoro, quindi continuo nella pratica. forse mi manca qualcosa, anche, nel riconoscimento dei miglioramenti.
    so che ci sono, se non fosse altro per la certezza della mia responsabilità al 100/100 di tutto, e che forse non ho ancora ben interiorizzato, nel riconoscere qualsiasi cosa in questa mia responsabilità.
    Grazie a voi,
    Rosanna

  2. Manuela

    Mi sono avvicinata a questa pratica da un pò di tempo, anche se devo dire che non sono molto costante…insomma non recito il mantra tutti i giorni.
    Di solito recito il mantra secondo questa sequenza: Ti Amo, Mi Dispiace, Perdonami, Grazie.
    Va bene anche così?mi è entrato in testa in questo modo e non riesco a cambiare la sequenza delle parole.

  3. ale

    Ne stavo giusto parlando oggi con la mia mia compagna (che si è avvicinata alla pratica ho’oponopono) e mi chiedeva “come posso essere io respoisabile anche di ciò che non voglio?”.. ora ho trovato la risposta

  4. maria

    Grazie a tutti per questi bellissimi post, non riesco a praticare con costanza,
    in questo periodo però lo sto facendo per una bimba di nove mesi affetta da
    miastenia che soffre abbastanza sia per la malattia sia per le cure mediche .
    Magari mentre lo fate un pensiero anche per lei e per tutti noi che alla fine siamo uno …
    Grazie un abbraccio da Maria

  5. emanuela

    OTTIMA LATECNICA HO-OPONOPONO SPECIALMENTE ASSOCIATA A EFT. MI RISERVO TUTTI I MOMENTI BUCHI (E NON SOLO) PER LEGGERE E PRATICARE. VI SONO VERAMENTE GRATA! CIAO, BUON LAVORO! emanuela dal santo

  6. grazia

    Da quando l’ho conosciuta, pratico la tecnica Ho-oponopono e recito il mantra quotidianamente. la mia vita sta cambiando in meglio,mi sento ancora più positiva di quanto lo ero prima, ci credo,lo amo, mi è diventato familiare.
    Ho la certezza, perchè lo “sento” che ancora qualcosa di diverso e meravigliosamente sconvolgente mi capiterà.Vi ringrazio e vi abbraccio calorosamente.
    Grazia

  7. Lidia

    Grazie, come sempre, per questi post, che ci chiariscono i dubbi e ci riportano all’essenza di Ho’oponopono <3
    @Manuela: la sequenza che usi, "Ti Amo, Mi Dispiace, Perdonami, Grazie" va benissimo! 😉
    @tutti: "gocce di rugiada" è la matita con la gommina con cui si picchietta? O cosa?
    Grazie.
    Scusa, Mi Dispiace, Grazie, Ti Amo

  8. Simonetta

    Che dire dopo averlo letto ? Grazie grazie grazie ! Vi amo !! È la conferma che sto ripulendo il mio interno da emozioni negative sotterrate ! Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *